8 abitudini che aiutano a ridurre l'ansia

Impara a individuare l'ansia e adotta abitudini sane per prevenirla.

Leila Marco

Venerdì | 24 Giugno 2016 | 8:40 | Ultimo aggiornamento: 22 Settembre 2016 ore 16:07

Come va la tua salute emotiva e mentale? Un segnale d'allarme viene dato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che afferma che i disturbi mentali e comportamentali sono sempre più comuni e colpiscono oltre il 25% della popolazione. La psicologa Sâmia Aguiar Brandão Simurro, vice presidente dell'Associazione Brasiliana di Qualità della Vita (ABQV, in portoghese), spiega che nella giusta misura l'ansia non è una patologia; diventa nociva quando è eccessiva e compromette la vita quotidiana di una persona.

«L'OMS definisce il disturbo d'ansia come un elevato stato di ansia in cui la persona prova sintomi fisici e psicologici quali palpitazioni, sudorazione, tensione e pensieri negativi di fronte a una situazione difficile. Quando questi sintomi non riescono ad essere controllati o ridotti al minimo, o cominciano a danneggiare la nostra salute è il momento di cercare uno specialista. [...] A volte non ci rendiamo conto che siamo arrivati ​​al limite; qualcuno deve avvisarci perché lo si possa capire».

I sintomi di attacchi di ansia arrecano molta sofferenza al paziente. «Se non c'è nessuna patologia fisica il miglior esperto a cui si deve ricorrere è lo psicologo o, a seconda dell'intensità, uno psichiatra per imparare ad affrontare i problemi quotidiani,» dice la dott.ssa Sâmia Simurro. Nei casi più semplici sono consigliate in generale sessioni di psicoterapia cognitivo-comportamentale (Cognitive-Behaviour Therapy – CBT), un metodo che cerca di modificare pensieri e modelli di comportamenti associati. Nei casi più gravi vi è una combinazione di farmaci e CBT.

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LA PAURA CHE PARALIZZA

Una paura inspiegabile del futuro, a seconda del grado, nuoce al sonno dell'individuo, aumenta le sue probabilità di soffrire di malattie cardiovascolari e lo impedisce di fare le cose che sono comuni alla maggior parte delle persone. Clara dos Santos*, 54 anni, sa bene di cosa si tratta. I primi sintomi cominciarono ad apparire ancora durante l'infanzia. Dice che è sempre stata un po’ agitata, ansiosa, preoccupata con tutto. «Mi ricordo che una volta mia sorella fece un vestito per me, ero bambina, e mi chiese di provarlo. Lo vestii, mi rimase molto stretto e non riuscivo a toglierlo: mia sorella dovette strapparlo perché rimasi molto nervosa, mi sembrava che il vestito mi stava soffocando».

Con il passar del tempo ed una successione di eventi tra cui la perdita dei genitori (tutti e due, in un cortissimo spazio di tempo) e la minaccia di perdere il lavoro, i sintomi si ampliarono. Tuttavia, grazie al sostegno della famiglia e degli amici Clara si rese conto che aveva bisogno di un aiuto specializzato. Aveva sviluppato il disturbo di panico. «Avevo paura in ambienti chiusi, in ascensore, in aereo, in mezzo alla folla. Sentivo un grande disagio, un’angoscia, mancanza d’aria. Avevo la sensazione di star per morire,» racconta.

Attualmente lei coesiste meglio con questi sentimenti. Ha fatto tre anni di terapia, ha preso delle medicine, ha imparato a controllare la sua respirazione con esercizi di yoga e ha adottato pensieri più positivi. «Sono già in grado di usare l’ascensore, ho viaggiato in aereo. Quando sono in questi luoghi e mi viene quel sentimento di paura cerco di respirare a fondo, di star tranquilla, calma e pensare che non rimarrò lì chiusa, che c'è l’uscita. Anche la spiritualità, conoscere il mio io interiore e, soprattutto, il sostegno di Dio sono stati molto importanti per me. Ho letto buoni libri, come per esempio Riflessioni dell'Anima [Reflexões da Alma, titolo originale in portoghese] dello scrittore Paiva Netto, che mi ha dato un grande conforto, benessere, una sensazione di salute, di guarigione, direi,» aggiunge.

IL MALE DEL SECOLO

Lo psichiatra e psicoterapeuta brasiliano Augusto Cury nell’opera «Ansiedade — Como vencer o mal do século» [Ansia – Come superare il male del secolo] presenta la Sindrome del Pensiero Accelerato (SPA, in portoghese). Si tratta, secondo lui, di uno dei problemi più comuni del nostro tempo che colpisce, a livelli diversi, individui di tutte le età. «Senza rendersene conto la società moderna — consumista, veloce e stressante — ha cambiato qualcosa che dovrebbe essere inviolabile: il ritmo di costruzione di pensieri. Questo crea conseguenze molto gravi per la salute emozionale, il piacere di vivere, lo sviluppo dell'intelligenza, la creatività e la sostenibilità delle relazioni sociali. Ci ammaliamo collettivamente,» spiega lo scrittore.

Cury spiega che perfino i bambini e gli adolescenti sentono già gli effetti di questa sindrome, come ha potuto vedere nelle sue conferenze tenute in scuole in cui gli studenti, dopo essere stati investigati sui sintomi della SPA, perlopiù dicevano di sentire mal di testa e dolori muscolari. «È stato sorprendente. Quasi tutti hanno risposto affermativamente anche quando ho domandato se si svegliavano stanchi, se si sentivano irritabili e intolleranti a contrarietà, se soffrivano in anticipo, se avevano un deficit di concentrazione e memoria».

L'esperto dice che una delle maniere di proteggere l'emozione dei più giovani e filtrare gli stimoli stressanti è quella di «sviluppare il piacere per mezzo di attività ludiche, partecipare ai processi creativi che coinvolgono una miglior elaborazione tali come lo sport, la musica, la pittura e il rapporto con la Natura».

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* Nome fittizio per proteggere l'identità del paziente.