In che modo insegnare ai bambini ad assumersi la responsabilità?
Della Redazione
Mercoledì | 17 Febbraio 2016 | 20:08 | Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio 2017 ore 12:02
Immaginati un adolescente che non si interessa tanto per i compiti scolastici, che esce da casa a notte fonda e che difficilmente dice dove va ... Per ridurre i rischi che tuo figlio arrivi a questo punto e che i tuoi capelli diventino bianchi dalla preoccupazione è importante che lui venga stimolato ad avere il senso di responsabilità sin dalla tenera età.
Durante un’intervista al programma Vita Piena* della Buona Volontà TV (canale 196 della NET e della Claro TV e 212 della Oi TV, nel Brasile), la psicologa Rachel Arantes Rabadji ha spiegato che il compito dei genitori aumenta insieme alla crescita dei figli. «Un bambino può correre, giocare, buttare all’aria i giocattoli, e allora i genitori possono insegnargli la responsabilità, spiegandogli quel che dev’essere fatto, “metti lì i tuoi giocattoli”; “Qui non è il posto adatto per lasciare questo”.»
Orientando da sempre
Ogni fascia di età ha il suo potenziale. Forse all’età di 3 anni non è il momento giusto per far lavare ad un bambino il proprio piatto. Tuttavia lui dovrebbe già sapere dove riordinare i suoi giocattoli, per esempio. Ed è compito dei genitori cominciare a orientarlo sin da piccolo in modo che sappia cosa fare. Mentre cresce impara, con il supporto dei responsabili, a organizzarsi e a prendersi cura delle sue cose. Naturalmente i genitori devono fare attenzione a non attribuirgli compiti che arrechino qualche rischio alla sua sicurezza e al suo benessere, come per esempio spalmare il burro sul pane, che è semplice ma può comportare dei rischi.
«A un bambino di uno o due anni è possibile mostrare in che modo organizzare i giocattoli. A partire dai 3, chiedergli di mettere un tovagliolo sul tavolo. Dai 4 ai 5 anni può già togliere i piatti dal tavolo e portarli al lavello, per esempio», esemplifica la psicologa. Naturalmente alcuni possono realizzare alcuni compiti prima «perché ci sono bambini che si sviluppano un po’ prima».
TUTTI possono collaborare in TUTTO
Secondo l'esperta, un errore molto comune e dannoso è l’attribuzione, da parte dei genitori, di compiti specifici ai bambini e altri alle bambine, segregando così i generi. Una volta che tutti sono a casa, i compiti devono essere ripartiti ugualmente. Così, oltre al fatto che nessuno resta sovraccaricato o obbligato a fare qualcosa che non gli piace, nuove esperienze saranno acquisite.
E a proposito sorge un’altra famosa domanda: le coccole; fino a che punto sono dannose? Da dove proviene il coccolare? Ostacola il senso di responsabilità? La dott.ssa Rachel spiega che le coccole esagerate possono essere veramente dannose. «È come se tu considerassi quella persona un’inutile. E per questo non le fai fare nulla. Questo bambino, questo figlio, questa figlia si sentirà un incapace. Potresti interferire in una questione molto seria per lo sviluppo dell’essere umano», dettaglia.
E i problemi non finiscono qui: «Bisogna lavorare sullo sviluppo e avere delle responsabilità, saper affrontarle. Quando la si coccola troppo la persona può crescere con paure, sentirsi inabile, non tollerare le frustrazioni. Potrebbe avere dei problemi molto seri nell’adolescenza e in età adulta».
Istruire con amore
Pertanto non lasciare di attribuire delle responsabilità, in modo equilibrato, ai piccoli. Ogni impegno assunto ed eseguito da loro li renderà più sicuri per il futuro, per esempio in situazioni nell’ambiente di lavoro, nelle questioni di denaro, nelle premure con la famiglia, e così via.
Tieni a mente che il senso di responsabilità dev’essere esemplificato costantemente per dimostrare che c'è spazio per la crescita personale e la maturazione. Dev’essere affiancato a molto amore ed orientamento, considerare la mancanza di preparazione dei bambini e prevenire le loro preoccupazioni future. Ricordati: insegnare è una delle maniere più potenti per dimostrare Amore. =)