Al di là dell’inclusione sociale
Jéssica Botelho
Martedì | 03 Dicembre 2013 | 15:35 | Ultimo aggiornamento: 22 Settembre 2016 ore 16:07
Ottimizzare le competenze e le capacità delle persone con disabilità piuttosto che metterne in evidenza le limitazioni è essenziale per il rinvigorimento dell’inclusione.
L’Organizzazione delle Nazioni Unite stima che circa il 15% della popolazione mondiale, cioè approssimatamente 1 miliardo di persone, ha qualche disabilità. Nonostante il numero elevato, questo è per molti un argomento di poco interesse, ignorato. Nel mercato del lavoro, per esempio, secondo la maggioranza dei datori di lavoro, le persone con disabilità non sono in grado di lavorare, non sanno usare il computer oppure non sono qualificate.
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Si potrebbe dire che non viene fatto il minimo sforzo per scoprire ed esplorare le competenze di queste persone che, come qualsiasi individuo, possiedono sentimenti, intelligenza ed obiettivi. In un'intervista al programma Sociedade Solidária [Società Solidale]*², Karolline Sales, consulente di comunicazione dell’Organizzazione Nazionale dei Ciechi del Brasile (ONCB), ha dichiarato: “Conosco diverse persone con disabilità visiva laureate, post-laureate, che hanno completato un Master. Quindi quest’argomento della mancanza di qualificazione è più ipotetico che reale. Naturalmente ci sono persone non qualificate, non solo tra i disabili ma anche tra coloro senza disabilità”.
Secondo le Nazioni Unite, gli ostacoli affrontati dalle persone con disabilità sono, quindi un danno per tutta la società, e l'accessibilità si rende necessaria per poter raggiungere il progresso e uno sviluppo egualitario. “Gli studi e le esperienze dimostrano che quando le barriere contro l'inclusione sono abbattute e le persone con disabilità cominciano a partecipare pienamente alla vita in società, tutta la comunità ne è beneficiata”, afferma il Segretariato della Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità (SCRPD) dell'Organizzazione delle Nazioni Unite.
L’INCLUSIONE ATTRAVERSO LO SPORT
L'esempio di determinazione e di superamento del velocista paralimpico brasiliano Lucas Prado illustra bene tali affermazioni. Nel luglio 2013, il Brasile ha terminato il Campionato Mondiale di Atletica Paralimpica con 40 medaglie, di cui 16 d'oro, 10 d'argento e 14 di bronzo. Il paese è arrivato al terzo posto nella classifica generale del mondiale tenutosi a Lione, in Francia. Uno dei punti forti di questa campagna, l'atleta si è aggiudicato due medaglie d'oro: i 100 e i 200 m (categoria T11 per non vedenti).
Durante l’adolescenza Lucas ha dovuto affrontare una situazione drammatica: la perdita della visione. Tuttavia ha cercato in questo sport la forza per andare avanti. Lui ha raccontato un po' della sua storia, degna di medaglie, alla comunicazione della Buona Volontà*3.
BUONA VOLONTÀ — Quando hai perso la vista?
Lucas Prado — All'età di 17 anni ho cominciato a perdere la mia visione gradualmente a causa di un distacco di retina in uno dei due occhi; dopo [nell'altro occhio] sono stato colpito da una corioretinite maculare [infiammazione della parte posteriore dell'occhio]. Sono entrato così in depressione ... Ho sentito voglia di commettere il suicidio, però lo sport mi ha dato una nuova possibilità di vivere.
BV — Qual’è la difficoltà principale per un cieco?
Lucas — Nel mio caso è stata quella di accettare il fatto di essere diventato cieco, che non avrei più riavuto la vista. È comune vedere persone che non accettano le loro carenze; questo pregiudizio contro se stessi è il peggiore di tutti. Ci sono poi le barriere che le persone mettono ai deficienti. Oggigiorno suscito un impatto perché realizzo le stesse cose che esegue una persona senza disabilità, come per esempio usare il computer, andare in bagno da solo, andare in strada, prendere l'autobus, viaggiare ecc.
BV — Quindi la società deve diventare più inclusiva...
Lucas — Molti credono che le persone con disabilità non sono in grado di svolgere le stesse attività di una persona cosiddetta normale. Loro magari possono non saperlo, ma il mio insegnante di orientamento e mobilità è cieco, così come la mia insegnante di Braille e colui che mi ha insegnato a usare il computer. Ho l’abitudine di dire che se oggi mi offrissero una cura per la mia disabilità non l’accetterei, perché penso di essere diventato una persona migliore, che sa affrontare qualsiasi sfida.
BV — Senza contare questo mondiale disputato a Lione, quali sono stati i tuoi risultati migliori?
Lucas — Nel 2008 ho vinto tre medaglie d'oro alle Paralimpiadi di Pechino, in Cina. Nel 2012 ho partecipato ai Giochi Paralimpici di Londra e ho portato a casa due medaglie d'argento. Questa tra l’altro è stata persino la mia partecipazione più difficile, poiché ho dovuto competere con una lesione al muscolo della coscia. Quest'anno ho vinto altre due medaglie d'oro e ho addirittura superato il mio record personale di 1”03, raggiungendo 10”99 nel Mondiale di Atletismo Paralimpico in Francia.
La cultura della discriminazione dev’ essere infranta urgentemente. Lottare per i diritti delle persone con disabilità è, pertanto, permettere che tutti abbiano la stessa possibilità di vivere la propria identità, ciò che ognuno ha immaginato per se stesso. Il giornalista e scrittore Paiva Netto, presidente della Legione della Buona Volontà (LBV), conclude così: “La vera e propria emancipazione dell'essere umano e del suo Spirito immortale sarà quella rafforzata dalla cultura del rispetto reciproco, la cui ricchezza consiste nella molteplicità delle idee a favore della Pace tra tutti”.
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*2 Il programma Società Solidale è trasmesso dalla Boa Vontade TV (canale 20 della SKY) dal lunedì al venerdì alle 3:30, alle 18:30 e alle 22:30, e di domenica alle 7:30 e alle 22:00 (orario brasiliano). Puoi vederlo online attraverso il Portale Buona Volontà.
*3 Super Rete Buona Volontà di Comunicazione — il termine si riferisce ai mezzi della Comunicazione 100% Gesù, veicolati su tutto il territorio brasiliano, il cui scopo è quello di diffondere gli ideali fraterni dell’Ecumenismo Illimitato: la Super Rete Buona Volontà di Radio, la Buona Volontà TV (canale 23 della SKY), la Rete Educazione e Futuro della Televisione - Rieducare, il Portale Buona Volontà e le pubblicazioni di Spiritualità Ecumenica.