Lingua materna: per preservare le lingue parlate sul pianeta

Si calcola che delle 7000 lingue parlate attualmente in tutto il mondo, approssimatamente la metà corre il rischio di sparire.

Jéssica Botelho

Mercoledì | 27 Gennaio 2016 | 14:44 | Ultimo aggiornamento: 22 Settembre 2016 ore 16:07

Il 21 febbraio viene commemorato ufficialmente dalle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO) il Giorno Internazionale della Lingua Materna. Allo scopo di contribuire alla conservazione della diversità culturale e alla tutela del patrimonio immateriale dell'Umanità, la data è stata proclamata il 17 novembre 1999 e formalmente riconosciuta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel corso della 30ª sessione della Conferenza Generale dell'UNESCO.

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La lingua materna è la prima che impariamo; è quella che ascoltiamo e sviluppiamo nell’ambiente in cui siamo nati, sia esso un paese o una regione specifica.

I linguisti ed altri scienziati sociali continuano a sottolineare il prezioso ruolo delle lingue materne nello sviluppo delle capacità di comunicazione, dell’elaborazione di concetti e, soprattutto, il ruolo di primo fattore d’identità culturale. La lingua è collegata direttamente alla cultura di un popolo. Malgrado sia una componente essenziale del patrimonio vivente dell'umanità, definizione data dall'Organizzazione culturale ed educativa delle Nazioni Unite, oltre la metà delle approssimatamente 7.000 lingue esistenti sono in pericolo di estinzione.

Il ruolo dell’Internet

Se molti criticano l'egemonia della lingua inglese su Internet, l'UNESCO sostiene appunto che il mondo virtuale può essere uno strumento utile per la sopravvivenza di queste lingue. Questo avviene attraverso la disponibilizzazione di informazioni sulla lingue, sulla loro storia e vitalità.

Come anello di questa catena, il Portale Buona Volontà offre il suo contenuto di Cittadinanza Solidale ed Ecumenismo Illimitato in molte lingue, osservando le culture più variate e valorizzando le loro popolazioni. Senza ferire o ignorare ciò che ogni popolo già sta vivendo, il Portale della Spiritualità Ecumenica* si preoccupa di aggiungere a ciascuno le sue esperienze ed i suoi valori, comunicando il Bene a tutte le nazioni.

Fin dall’inizio, su iniziativa dell’indimenticabile fondatore della Legione della Buona Volontà (LBV) Alziro Zarur, e successivamente grazie al costante accompagnamento dell’attuale direttore presidente dell'Istituzione José de Paiva Netto, la LBV si è anche identificata con gli ideali della lingua pianificata più parlata del mondo: l’Esperanto. Luis Lazzaro Zamenhof, nel crearla, ha detto che dev’essere la seconda lingua di ogni popolo e non la sostituta della sua lingua madre.

Per la LBV valorizzare il contenuto che si parla attraverso le lingue più diversificate è ciò che fa la differenza per costruire un’ Umanità più felice.  

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*Spiritualità Ecumenica — Questa bandiera della Legione della Buona Volontà è presente in tutte le sue azioni sociali ed educative, ed è intesa come "la culla dei valori più generosi che nascono dall’Anima, la dimora delle emozioni e del raziocinio illuminato dall’intuizione, l’atmosfera che avvolge tutto ciò che trascende il campo volgare della materia e proviene dalla sensibilità umana elevata, ad esempio della Verità, della Giustizia, della Misericordia, dell’Etica, dell’Onestà, della Generosità, dell’Amore Fraterno." Brano tratto dal libro È Urgente Rieducare! su cui si basa la linea educativa LBV, scritto dall’educatore Paiva Netto, autore di numerosi best-seller.